Sulla via Emila
Esplorazioni di una storia
2016

Per il secondo anno consecutivo, Nicoletta Rusconi Art Projects torna nella sede milanese di Artcurial Italia, diretta da Gioia Sardagna Ferrari, con la mostra Sulla via Emilia. Esplorazioni di una storia a cura di Giulio Bizzarri: un'inedita rilettura dell'esposizione curata nel 1986 da Luigi Ghirri, che nasce da un rinnovato sodalizio tra le personalità che vi presero parte.

Giulio Bizzarri, collezionista, amico e storico collaboratore di Luigi Ghirri, ha selezionato 30 stampe originali provenienti dalla sua collezione privata, visioni del paesaggio realizzate da: Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Giovanni Chiaramonte, Vittore Fossati, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Mimmo Jodice, Klaus Kinold, Claude Nori, Cuchi White e Manfred Willmann.

“1986. Trent'anni fa. L'Italia del Nord diventava in gran fretta postmoderna e insieme a Luigi Ghirri inventavamo un'idea d'indagine visiva sui suoi connotati vecchi e nuovi scegliendo come campo di quell'indagine l'itinerario della via Emilia e come idea progettuale quella di una mitobiografia (e forse più una mitogeografia) della strada consolare. Le Esplorazioni sulla via Emilia furono il risultato di quell'intenzione, ottenuto col concorso di tanti fotografi (Vedute nel paesaggio) e col contributo di tanti scrittori, coordinati da Gianni Celati (Scritture nel paesaggio). E arricchito dal film (documentario e inchiesta) di Nino Criscenti Dal fiume al mare.
Oggi riproponiamo qui a Milano una selezione di quei materiali, accompagnata da nuovissimi contributi originali che hanno il compito di rivisitare e reinterpretare, senza scrupoli filologici e senza timidezze, quell'idea di rappresentazione del paesaggio. Trent'anni fa i nostri occhi raccontavano una storia, oggi mentre la rivediamo raccontiamo un'altra storia. Come la via Emilia romana che, da Rimini a Piacenza, sarebbe poi arrivata a Milano, anche le nostre esplorazioni arrivano qui a raccontare la storia vecchia e l'altra storia, a combinare l'evocazione e l’attualizzazione.

Il dialogo passato-presente rivive in due modi nel contributo proposto da Franco Guerzoni. Perché è amico e collaboratore storico mio e di Luigi Ghirri, e perché ritorna all'idea-guida di un suo lavoro degli anni Settanta presentando un'opera nuovissima, che coglie già nel titolo (Ogni strada è costruita sui resti di un'altra strada) il senso di questa esposizione: la logica del sentiero è camminare sui passi di un altro, una strada questo è. Paolo Barbaro, con me coautore della trascrizione delle Lezioni di fotografia di Luigi Ghirri, aggiorna e rivitalizza l'esperienza di trent'anni fa impegnando i suoi studenti dell'Università di Parma in un laboratorio di ricognizione del paesaggio che presentiamo per estratti. Perché possiamo dire con Italo Calvino che “ogni elemento del paesaggio è carico di una sua temporalità cioè della possibilità di essere descritto in un altro momento presente e futuro”.”
Giulio Bizzarri

Apertura al pubblico: 
dal 4 ottobre al 4 novembre 2016
da lunedì a venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 18.00
Ingresso libero

Artcurial Milano
Palazzo Crespi
Corso Venezia, 22
20121 Milano

  • Veduta dell'installazione.

  • Veduta dell'installazione.

  • Veduta dell'installazione.

  • Guido Guidi, 19,5, x 24,5 cm.
    Il ponte in muratura di Savignano sul Rubicone, fatto saltare nel 1944, è stato ricostruito con i materiali rimasti, risalenti all'epoca della primitiva costruzione (II a.C.). I genieri di Lepido, costruendo la via Emilia, trovarono fra i principali ostacoli la necessità di oltrepassare con i ponti le numerose vie d'acqua.

  • Luigi Ghirri, Fiorenzuola, 17 x 26 cm.
    Sono passati i Goti e i Longobardi, i pellegrini e i cavalieri, i lanzichenecchi e i francesi, gli Este e i Farnese, i tanks tedeschi e le staffette partigiane, i birocciai e i piloti della Mille Miglia, ma ancora oggi lungo la via Emilia “lo spazio centuriato stringe il paesaggio in una maglia continua, serrata, ricorrente. È un piede ritmico, una misura che accorda lo spazio delle colture al punteggiare degli insediamenti” (Andrea Emiliani).

  • Mimmo Jodice, 14,5 x 18 cm.
    Al ponte di ferro di Piacenza la via Emilia raggiunge il Po, si spegne e si confonde con i nuovi percorsi, cispadani e transpadani, cisalpini e transalpini, della missione europea di Roma antica.

  • Olivo Barbieri, Falò, 17 x 22,5 cm.
    Tracce di vita nomade (la tradizione millenaria dei falò vespertini e degli spettacoli viaggianti) insistono e - fuochi bene accesi - tardano ad estinguersi.

  • Gabriele Basilico, 16,5 x 22,5 cm.
    Dopo le pietre miliari, altre icone segnano la presenza e il presidio dello Stato sulla libertà di movimento.

  • Guido Guidi, 19,3 x 24,5 cm.
    Lo sguardo sulla campagna diventa evanescente, il conurbamento cancella la scansione dei castra, le nuove costruzioni e le icone del terziario dominano il paesaggio.